Nitriti nelle urine: cosa significa, valori e cause

Nitriti nelle urine: cosa significa, valori e cause

Luglio 17, 2020 0 Di Federica S.

L’esame delle urine è un controllo di routine utile per tenere sotto controllo eventuali infezioni batteriche. E’ il caso specifico dei nitriti, la cui quantità presente evidenzia l’effettiva problematica delle vie urinarie. Il test viene eseguito inserendo una striscia reattiva che si colora in base alla concentrazione di nitriti. L’urina più utile per l’esame è quella del primo mattino, poiché la sua permanenza nella vescica durante la notte permette di verificare meglio l’attività batterica.

Le infezioni urinarie

Questa patologia se diagnosticata in tempo è abbastanza semplice da debellare. Alcuni batteri trasformano i nitrati in nitriti, per questo motivo la presenza di questi ultimi nelle urine attesta un’infezione in corso. Nei valori normali infatti il parametro dovrebbe essere uguale a zero, o al massimo stare in un limite molto basso. Alcuni alimenti infatti, come per esempio i salumi o altri cibi confezionati, possono aumentare la soglia dei nitriti, ma non in maniera incisiva.

I sintomi di un’infezione urinaria spesso sono lo stimolo ad urinare frequentemente (come avviene nei casi di cistite), dolori addominali, urine torbide, dolore durante la minzione e vescica che non si svuota mai completamente. Nei casi di cistite lieve, spesso il problema si risolve bevendo molto per eliminare così i batteri dalla vescica, insieme all’assunzione di succo di mirtillo che aiuta la regolazione delle vie urinarie.

Quando negli esami sia presente anche un alto livello di leucociti, si procede con un ulteriore sondaggio tramite urinocoltura. Questo prevede la raccolta delle urine durante tutto l’arco della giornata, per verificare quale sia esattamente la causa infettiva e regolare così, l’assunzione di eventuali antibiotici o farmaci appositi per risolverla.

Batteri più comuni nelle infezioni

I batteri che più frequentemente causano infezioni del tratto urinario sono:

  • Escherichia Coli – già presente in maniera normale nell’ultimo tratto dell’intestino, può proliferare in modo esagerato e causare cistiti.
  • Proteus spp – appare spesso nei pazienti anziani o a chi ha deve portare il catetere per lungo tempo.
  • Pseudomonas – presente nelle feci, può contaminare le vie urinarie per una scorretta igiene (ad esempio eseguire male il bidet, cominciando a lavarsi da dietro verso davanti e non viceversa).
  • Enterococchi e strafilococchi – anch’essi presenti nel nostro intestino, che aumentano in quantità causando fastidi di vario genere.

Essendo il tratto urinario a stretto contatto con l’intestino, va da sé che l’alimentazione e l’idratazione siano una prevenzione necessaria. Limitare i cibi ricchi di conservanti, bere molto, non usare lassativi e diuretici se non strettamente necessario, sono solo alcune delle regole base per mantenere sano il nostro intestino.

Preparazione

Per prepararsi all’esame, bisogna raccogliere un campione di urina a digiuno, di prima mattina, tralasciando il primo getto, che solitamente è ricco di batteri del tratto urinario. Prima di prelevare il campione bisogna lavarsi, onde evitare contaminazioni, per questo motivo per quanto riguarda le donne, il bidet è necessario per evitare secrezioni vaginali. Per la stessa ragione andrebbe evitato il periodo mestruale.

Il contenitore deve essere sterile (acquistabile in qualsiasi farmacia) e va sigillato subito dopo la raccolta. Sul contenitore va segnata la data, il nome e il cognome del paziente, ed eventualmente va segnalato se si sta seguendo una cura a base di farmaci o vitamina C (potrebbero infatti innalzare il valore dei nitriti.)