Pianta erbacea detta zucca marina: ecco cosa c’è da sapere sulla Brionia
Luglio 4, 2021La Brionia, è una pianta erbacea anche detta “zucca marina”. Appartiene alla famiglia delle Cocurbitacee. La pianta è originaria in Asia, Africa, e nei paesi più caldi dell’Europa. In Italia la si può trovare nelle aree del sud e del centro Italia, anche se non è raro vederla anche al nord dove è molto utilizzata per le siepi. Si tratta di una pianta rampicante, nei boschi o vicino ai corsi d’acqua, solitamente vicino a pareti rocciose dove può arrampicarsi.
Al suo interno contiene una resina, ed ha una grossa radice a forma di rapa. Produce fiori a sessi separati, sia maschili che femminili nella stessa pianta, dal colore bianco giallognolo. Produce anche bacche dal colore rosso o nero. Questa pianta può raggiungere anche i quattro metri di altezza.
Pianta erbacea detta zucca marina: descrizione della Brionia
La pianta erbacea detta zucca marina, è una pianta rampicante, della stessa famiglia delle zucche e zucchine. La Brionia viene chiamata così appunto per la sua appartenenza alla famiglia delle Cocurbitacee, e per la sua spontanea crescita lungo i corsi d’acqua.
Ha delle foglie dalla forma palmata, con un picciolo medio piccolo, di colore verde intenso. I suoi rami sono ricchi di resina, e produce frutti dal colore scuro. Produce anche dei piccoli fiori dal colore giallo chiaro o bianco.
Si tratta di una pianta potenzialmente tossica, a causa di alcuni principi attivi che può sviluppare durante la crescita. Ad ogni modo, le sostanze tossiche sono principalmente collocate nelle radici e nei frutti.
Nonostante ciò, parti della pianta vengono utilizzati in campo omeopatico, principalmente per risolvere problemi di tipo nervoso, problemi alla pelle, o stati collerici.
Le bacche non vengono assolutamente utilizzate per nessun utilizzo, poiché sono altamente tossiche. Bastano circa otto bacche per creare effetti spiacevoli come vomito, dissenteria, coliche, e spasmi. Più se ne ingeriscono, e più gli effetti spiacevoli peggiorano fino ad arrivare alla paralisi. Se si arriva ad ingerire 60 bacche di questa piante, si può andare incontro alla morte.
Brionia: uso in campo omeopatico
L’unico utilizzo di questa pianta ammesso è in campo omeopatico, a patto che la tintura madre non venga reperita da parti tossiche, e che venga data in dosi che non provochino tossicità.
Il rimedio viene utilizzato principalmente per risolvere problemi relativi al sistema nervoso centrale, come mal di testa, cefalee, nevralgie, e vertigini. Viene impiegato anche per malattie del sistema respiratorio e dell’apparato digerente. Si usa anche per risolvere infezioni batteriche, o stati collerici.