Strumenti che gracidano: quali sono? Che suono emettono?
Gennaio 12, 2023I primi strumenti musicali creati dall’uomo avevano l’obiettivo principale di riprodurre in qualche modo i suoni della natura. Ne esistono tantissimi esempi, ma forse non tutti sanno che nella storia hanno trovato posto anche gli strumenti che gracidano, ovvero che riproducono il verso delle rane. Vediamo come si chiamano, come funzionano e che tipo di suono emettono.
Come si chiamano e quando si usano gli strumenti che gracidano
Affondando a piene mani nella cultura popolare è possibile scoprire tantissime storie affascinanti e leggende mozzafiato, ma anche tante curiosità e idee bizzarre. In molte regioni del paese (ma in realtà anche nel resto dell’Europa) infatti sono diffusi degli strumenti che gracidano: parliamo delle raganelle, a cui spesso si fa riferimento anche con il termine di tric trac. È uno strumento molto antico la cui paternità viene assegnata al filosofo, politico e matematico greco Archita da Taranto. La sua diffusione raggiunge il culmine durante il periodo medievale, quando si affermò come giocattolo, ma anche come colonna sonora di tantissime feste popolari. Ancora oggi questi strumenti che gracidano sono i protagonisti di feste o eventi religiosi in diverse regioni.
Nelle varie zone del paese lo strumento viene chiamato con nomi diversi: giusto per fare qualche esempio, in Veneto viene chiamato ràcola, in Calabria tocca o tirritirri, in Salento trènula o trozzula. Le raganelle di grandi dimensioni (chiamate crepitacolo o crotalo) sono state utilizzate nei campanili delle chiese durante la Settimana Santa: dopo il Concilio Vaticano II questa usanza è andata persa, ma in Calabria ed in Molise è rimasta una forte traccia della tradizione, visto che durante la Settimana Santa le raganelle sostituiscono il campanello nello svolgimento delle funzioni.
Come sono fatte le raganelle e che tipo di suono emettono
Dal punto di vista tecnico, la raganella è uno strumento musicale idiofono, nel senso che il suono che emette viene generato dalla vibrazione del suo stesso corpo, senza l’ausilio di corde o membrane. Lo strumento è composto da tre parti principali: il manico, la ruota dentata ed il corpo centrale. La raganella viene impugnata dal manico: muovendolo, si aziona la ruota dentata, che girando striscia su una lamina flessibile, creando un suono molto particolare che viene amplificato dal corpo centrale. La gravità del suono è determinata dalle dimensioni dello strumento: una raganella piccola genera un suono acuto, mentre una grande genera un suono più grave. Può sembrare strano, ma gli strumenti che gracidano a volte sono impiegati anche nelle orchestre!