Figlio di Agamennone: chi era Oreste? Cosa ha fatto?
Luglio 30, 2023Chi ha studiato l’Iliade e l’Odissea sa chi era Agamennone, re di Micene, fratello di Menelao, che fu tra i distruttori di Troia, e fu ucciso dalla moglie Clitemnestra, sorella di Elena, perché lui aveva sacrificato la figlia Ifigenia. Ma chi era suo figlio Oreste? Che cosa ha fatto dopo la morte del padre?
I figli di Agamennone
Dalle varie opere greche, sono quattro i figli noti di Agamennone e sua moglie Clitemnestra. La prima è Ifigenia, che il padre sacrificò per salpare in mare, placando le ire di Artemide, che aveva offeso, e ciò gli fece guadagnare l’odio della moglie, che negli anni iniziò una relazione con Egisto, cugino di Agamennone, che gli aveva ucciso il padre.
Unico figlio maschio noto della coppia è Oreste, che dopo la morte del padre fu affidato agli zii, ovvero la sorella del padre e il marito di lei, genitori del suo amico Pilade.
Altre due figlie di Agamennone furono Elettra, che voleva vendicare il padre e per questo aiutò il fratello a fuggire dalla città, e Crisotemi, citata in varie opere, secondo le quali non prende parte ai vari omicidi della sua famiglia. Non si sa, poi, della sua sorte.
La storia di Oreste
Come moltri altri principi di poemi epici, Oreste viene messo in salvo fin da piccolo per evitare che venga ucciso come il padre, e per questo sua sorella Elettra lo affidò allo zio Strofio, re della Focide, e secondo alcune versioni quest’ultimo lo prese dopo aver partecipato alle Olimpiadi, cosa che allora si poteva definire quasi eroica.
Anni dopo, Oreste tornò a Micene per vendicare la morte del padre, aiutato dalla sorella e dal cugino Pilade, uccidendo così sua madre ed Egisto. Ma in seguito a questo gesto, venne maledetto e perseguitato dalle Erinni, dee della vendetta.
Da qui le versioni della storia sono diverse, ma sembra che Oreste per espiare il crimine commesso dovette rubare una statua di Artemide in Tauride, ed è lì che il principe miceneo ritrova sua sorella Ifigenia, che in realtà fu salvata dalla dea Artemide e condotta lì perché diventasse la sua sacerdotessa. Così la donna aiutò suo fratello a portare via la statua, e tornarono a Micene, con Pilade, che aveva seguito il suo amico. Dopodiché, quest’ultimo sposò Elettra.
Anche Oreste si sposò, con Ermione, figlia di Menelao ed Elena, che come sua zia uccise il marito, Neottolemo, tornato da Troia con Andromaca, vedova di Ettore, che fece la sua stessa fine. Dal loro matrimonio poi nacque Tisameno, che fu l’ultimo re di Sparta e di Micene. Secondo Erodoto, Oreste sarebbe stato sepolto a Tagea.
Questo personaggio, poi, venne ripreso in varie opere, tra cui l’Oreste di Vittorio Alfieri, tragedia in cinque atti, composta nel 1783, incentrato sempre sull’omicidio di Egisto e Clitemnestra, ma nell’ultimo atto è lo stesso popolo di Argo, ovvero Micene, che si ribella e chiede di riconoscere Oreste come re, ed è sempre il giovane a uccidere l’amante della madre e quest’ultima, ma di quest’ultimo omicidio si pente, e la tragedia termina con Oreste fuori di senno dal dolore.