Salmonella in gravidanza: è pericolosa? Che trattamenti deve seguire la donna?
Febbraio 4, 2022La salmonella in gravidanza può essere pericolosa, poiché può provocare infezioni e aborto spontaneo. Proprio per questo motivo, si chiede alle donne incinta di evitare l’assunzione di cibi crudi, dove la carica batterica può essere alta.
La salmonella è un batterio il cui habitat naturale è l’intestino dell’uomo e di altri animali. Solitamente si tratta di un batterio innocuo, ma se la sua carica virale diventa piuttosto alta, può dare origine ad una infezione con sintomi anche gravi.
Quindi, è importante evitare di assumere cibi già contaminati, o comunque a rischio. Proprio per questo motivo, si consiglia alle donne incinte di controllare la propria assunzione di cibi, e di consumare soltanto cibi cotti, e comunque sicuri.
Salmonella in gravidanza: come prevenirla
La salmonella in gravidanza può mettere a serio rischio la salute del feto. Solitamente, in soggetti adulti e sani provoca una serie di sintomi scomodi, come gastroenteriti, dissenteria, vomito, febbre, dolori addominali, disidratazione e debolezza. Solitamente ha un decorso spontaneo benigno. Le cose cambiano se il soggetto è già debilitato, o si tratta di soggetti privi di anticorpi come bambini e anziani. In questi casi, infatti, l’infezione può avere conseguenze gravi. Nel caso di donne incinte, invece, se la madre è sana, il batterio non dovrebbe minare la salute di quest’ultima, ma si potrebbero verificare comunque aborti, parti prematuri, compromettere lo sviluppo del feto, o comunque dare vita ad anomalie genetiche.
Proprio per questo motivo è importante che la donna eviti tutti i cibi contaminati, e di evitare comportamenti che la mettano a rischio di contagio. Deve astenersi dal bere acqua del rubinetto, o comunque da fonti non sicure. La salmonella, infatti, oltre a cibi può contaminare anche l’acqua.
In gravidanza si devono evitare tutti i cibi crudi come sushi, tartare varie, carpacci, affettati e insaccati crudi, insaccati e affettati stagionati, insaccati freschi, salsicce, uova crude, e tutti gli alimenti che le prevedono, compresi salse e dolci. Le carni devono essere assunte solo se ben cotte, quindi sarebbe meglio evitare bistecche al sangue, e di assumere pollame, carni suine, e altre, se non opportunamente cotte e sterili.
Non devono essere assunti latte crudo e derivati, formaggi crudi, e altri prodotti che prevedono questi due ingredienti non cotti. Evitare anche i frutti di mare e i crostacei.
La contaminazione può avvenire anche per contagio da portatori sani, o da soggetti infetti. Si consiglia, quindi, di lavare sempre le mani dopo aver gestito animali domestici d’affezione (esotici e non) o da allevamento. Lavare le mani anche dopo aver maneggiato alimenti crudi, o superfici che potrebbero essere contaminate. Infine, evitare contatti diretti con soggetti che manifestano i sintomi, e nel caso questo non sia possibile, lavarsi le mani subito dopo.
Trattamento farmacologico
Purtroppo, la salmonella non è curabile con antibiotici, nonostante si tratti di un’infezione batterica. Questo batterio, infatti, si comporta esattamente come un virus: ha, nella maggior parte dei casi, un decorso benigno, e i sintomi sono le conseguenze delle infiammazioni all’interno del corpo provocate dall’infezione.
Vengono quindi prescritti sali minerali e vitamine, e nel caso di sistema immunitario compromesso, medicinali specifici. Infine, si raccomanda la reintroduzione degli zuccheri e dei liquidi persi.