Come combattere e gestire lo stress
Ottobre 10, 2022Che cos’è lo stress? Nel linguaggio medico, – prendendo la definizione della Treccani – è la risposta funzionale con cui l’organismo reagisce a uno stimolo più o meno violento (stressor) di qualsiasi natura (microbica, tossica, traumatica, termica, emozionale, ecc.). Nell’uso corrente, tensione nervosa, logorio, affaticamento psicofisico. Insomma, nulla di buono. Gli aspetti che influenzano maggiormente lo stress sono legati agli eventi della vita (sia piacevoli che spiacevoli ma che possono comunque provocarci pensieri eccessivi), fattori ambientali, imprevisti, situazioni lavorative, sociali, fattori biologici o caratteriali come paura di fallire e tanto altro ancora.
Non tutto purtroppo è controllabile, per cui a volte è inevitabile caderci dentro anche soltanto per brevi periodi. In presenza di un evento stressante il sistema nervoso si attiva prontamente favorendo il rilascio di alcune sostanze responsabili delle modifiche fisiche e comportamentali che permettono all’organismo di affrontare e superare il pericolo. A volte però la risposta è da ricercare all’esterno, provando a dedicarsi ad attività e passioni che ci aiutano a distrarci e a combattere le eccessive preoccupazioni del periodo. In poche parole allontanare l’ansia che è un disturbo che può avere anche conseguenze sgradevoli se supera una certa soglia e non viene trattato nell’adeguata maniera.
Come scaricare lo stress?
Un rimedio potente per scaricare lo stress è l’esercizio fisico. Molte ricerche hanno dimostrato con evidenza scientifica come il movimento esercitato con regolarità produce delle sostanze chiamate endorfine contrastano le sensazioni spiacevoli di stress e producono sensazione di energia e vitalità. Non serve ammazzarsi di pesi o correre la maratona di New York: anche venti minuti di camminata al giorno possono garantire benefici. Magari attrezzandosi con una pedana baropodometrica portatile che permette di analizzare il piede in fase statica (baricentro, appoggio del piede, zone di sovraccarico e ripartizione del peso sugli arti inferiori) e in fase dinamica (carichi, andamento appoggio del piede durante la camminata e tempi di carico). In questo modo si possono evitare altre problematiche come quelle posturali o ai piedi. Anche la respirazione diaframmatica aiuta a rilassarsi: basta rilassare i muscoli addominali per far spazio alla contrazione del diaframma. Esistono poi varie tecniche di rilassamento tra le quali la meditazione e lo yoga che se praticati con regolarità possono aiutare sensibilmente a prevenire e combattere gli stati di ansia. Oltre a mangiare e bere, una delle componenti fondamentali per mantenere una adeguata qualità della vita è nel sonno. Non soltanto a livello di ore, che comunque non dovrebbero mai essere meno di sette, ma anche di qualità e di routine quotidiana da avere prima di andare a letto. Sarebbe opportuno infatti, oltre che cenare leggeri, crearsi una vera e propria serie di cose da fare, possibilmente rilassanti, prima di chiudere tutte le nostre giornate. Anche evitare di passare troppo tempo da soli e dedicarsi alle attività sociali è importante per ogni individuo. La compagnia, che deve chiaramente essere giusta, è un aiuto valido. Il resto lo fanno le passioni, diverse da persona a persona, da coltivare sempre. Fare ciò che si ama è il primo passo per stare bene.
Come riconoscere i brufoli da stress?
C’è una diretta correlazione tra acne e stress. Il nostro corpo, infatti, reagisce all’ansia producendo ormoni, neuropeptidi e citochine infiammatorie, proteine e altre sostanze che influiscono in modo negativo sul funzionamento delle ghiandole sebacee. Così si producono più impurità della pelle che danno poi vita a quegli sgradevoli foruncoli da ansia e stress. I sintomi possono essere lievi ma anche peggiorare nel corso del tempo per cui è sempre importante individuare le cause e risolverle tempestivamente per evitare di rovinare la nostra epidermide. L’acne da stress può manifestarsi su viso e corpo sotto forma di una grande quantità di punti neri, comedoni bianchi e brufoli. Mentre per i più giovani tutto ciò è tutto sommato anche accettabile, se contenuto e non in forma grave, negli adulti è certamente più problematico fino anche a generare un senso di inadeguatezza e insicurezza. A differenza dei classici brufoli, quelli da stress psicofisico sono più piccoli e numerosi, colpiscono indifferentemente sia le donne che gli uomini, appaiono improvvisamente nel giro di poche ore e spuntano al centro della fronte, nella zona sotto gli zigomi e anche sul mento.
Come ridurre lo stress da concepimento?
La statistica dice che in condizioni di stress le probabilità di concepire sono del 45% inferiori, e che se una situazione di forte stress si verifica durante una precisa finestra ovulatoria, quel mese la probabilità di concepimento è del 40% inferiore rispetto ad altri mesi. Per risolvere il problema alla fonte bisogna anzitutto evitare i condizionamenti esterni e trascurare completamente il parere altrui, a meno che non sia di qualcuno specializzato nel campo. Per il resto è fondamentale favorire la naturalezza così come dare spazio alle fantasie e i desideri, tenendo sempre presente che fare un figlio deve essere un piacere e non un dovere o un obbligo morale. Le preoccupazioni eccessive da questo punto di vista non aiutano ed anzi aggravano la situazione, fino a trasformarla in un incubo con conseguenze assolutamente da evitare. Spesso le coppie ci riescono quando abbandonano l’idea ossessiva della gravidanza a breve termine, magari rivolgendosi ad altri obbiettivi.
Come misurare lo stress?
Tutte le malattie sono diagnosticabili attraverso precise analisi mediche. Anche lo stress può essere misurato. Il cortisolo è l’ormone prodotto dalle ghiandole surrenali e coinvolto nella risposta da stress. Il valore ottimale è compreso tra i 15 e 18 mcg/dl in un prelievo mattutino a digiuno. Anche la frequenza cardiaca è un indicatore del livello di stress: più è ridotta peggiore è il nostro stato di ansia. Il livello di stress si evince anche da un parametro semplice come la pressione arteriosa: valori superiori a 115/70 mmHg possono essere indicativi di una situazione di stress cronico e vanno valutati da un medico esperto in materia. Ci sono poi altri test che più che un approccio scientifico ne hanno uno psicologico e che testa la percezione dello stato in cui si trova l’individuo. Come sempre la risposta è dentro di noi.