Giasone mitologia greca: storia e conquiste
Gennaio 7, 2021Se pensiamo alla storia del teatro greco, della tragedia e della filosofia narrativa antica, di certo non sarà facile dimenticarsi di Euripide. Nato nel 485 a.C. In una delle società più affascinanti che siano mai state viste da questo pianeta, fu una delle figure più importanti di questi tempi e c’è da dire che le sue opere non fanno che perpetuarsi nelle rappresentazioni, negli studi letterari e nelle analisi filosofiche delle stesse.
Il significato, infatti, è elemento intrinseco quando si parla di racconto nell’antica Grecia, un qualcosa che sembra affiorare in maniera del tutto naturale e che funga da firma o estroflessione del pensiero dell’autore. Opere importanti per la cultura dell’uomo che non temono il tempo.
Giasone è uno dei personaggi più famosi di Euripide, un eroe e un avventuriero che in fin dei conti, si rivela capace anche come stratega. Si potrebbe definire un simbolo greco un po’ machiavelliano trasposto in un tempo in cui tale operato non era ancora stato analizzato da alcun pensatore.
Giasone: la sua storia, le imprese e Medea
Giasone è figlio del re Esone e di Alcimede. I suoi fratelli morirono per mano di suo zio Pelia che si appropriò del regno che non gli spettava di diritto, così fu figlio unico.
Si rende più che probabile la possibilità che parlando di Giasone ci venga in mente subito Medea, sua moglie e madre dei suoi figli, colei che presta il nome all’opera in cui appaiono. La verità è che nel loro matrimonio o in generale, nella loro unione, fu Giasone la mente e Medea, con le sue competenze magiche, il braccio. All’uomo, infatti, fu affidato il ruolo principale nella spedizione degli argonauti per ritrovare il Vello d’oro. Gli accordi che furono presi in età adulta con suo zio Pelia, erano che lui si sarebbe ripreso il trono in cambio del Vello d’oro. Naturalmente, la parte difficile sarebbe stato trovare il Vello. L’oggetto si trovava a Colchide ed era in possesso del re del luogo, Eeta. Eeta rese la situazione interessante e compreso quanto Giasone tenesse a recuperare il Vello d’oro, decise di donarglielo ma in cambio, avrebbe dovuto superare tutta una serie di sfide a dir poco impossibili. Giasone però, aveva un asso nella manica: la figlia di Eeta, Medea. Questa si innamorò di lui per opera della freccia di Eros e grazie alla sua maestria con le arti magiche riuscì ad aiutare l’uomo e a fuggire per lui. Tutto ruotò intorno all’inganno e alla disonestà, cosa che non piacque al re che decise di ostacolare la loro fuga insieme a suo figlio. Medea, per Giasone, uccise suo fratello e convinse le figlie di Pelia ad uccidere quest’ultimo, dopo aver appreso che i patti del regno in cambio del vello non sarebbero stati rispettati. Giasone, al suo fianco aveva una donna che era disposta a tutto per lui, anche a commettere i crimini più efferati. Eppure, una volta tradita, divenne un’ arma a doppio taglio che gli si rivoltò contro, giustiziando la sua nuova moglie, suo suocero e anche i figli che aveva con Medea.